EDIZIONE 2025
Chaos (and) order in the garden

Un nuovo approccio all’ambiente generato da cambiamento climatico e guerre, impone alla progettazione del paesaggio cambiamenti di stile rispettosi dei tempi moderni: linee, percorsi, volumi, funzioni, e giardinieri, non bastano più a rendere un luogo giardino.

Da sempre il giardino richiede un progetto, ma non deve per forza essere interpretato, può lasciare spazio all’immaginazione. Oggi però vacillano le certezze degli spazi formali, al loro posto germoglia un cambiamento stilistico che non ha più timore di individuare nelle piccole cose i valori fondamentali, in alcuni casi può bastare anche solo un’immersione nella vegetazione lussureggiante. Nei nuovi giardini la meraviglia del fare non si oppone all’ozio perchè vi è maggiore consapevolezza e rispetto per l’ambiente.
Per quanto rappresentino armonia e bellezza, le piante sono materia e soggetto di tutti i giardini: abbandonate a sé stesse, inizialmente impiegano tempo a trovare armonia, cambiano i volumi del giardino, richiedono addirittura forze contrarie per essere tenute a bada. Ma con un progetto ben ideato, la totalità del sistema vegetale riesce a maturare, e sincronizzandosi alle nostre aspettative, completa il giardino con virtuose variazioni capaci di materializzare anche i sogni più ambiziosi.

Consapevoli dell’esistenza di una rete biologica che ricava energia dalla biodiversità, svanisce il contrasto tra la dimensione personale e quella collettiva, poiché senza la prima, non esiste  neanche l’idea stessa di natura, verso la quale siamo attratti da un ritrovato senso di appartenenza che ci fa riconoscere il paesaggio come bene comune.

Siamo cambiati, è cambiata la nostra idea di natura e il progetto del giardino deve indagare nuove forme basate su un concetto evoluto di wilderness culture. Nascono nuovi giardini apparentemente caotici come espressione artistica per realizzare sogni, e come scelta naturale per creare il giardino più bello, in cui si percepisce equilibrio tra le forze biologiche e le intuizioni creative che portano al progetto. Chi frequenta la natura sa che il caos è uno stato transitorio che non ci appartiene, ma chi ha pratica di giardini, sa che la natura non conosce imposizioni, a meno che non siano presenti cura e frequentazione costante per impostare funzioni.

EDIZIONE 2025
Progetti

CLAUDIO BUSSEI

FOLLOW FRIDAY

PARITA JANI - URVISH BHATT

CARLO FEDERICO E FRANCO ENRICO SERRA

VINCENT DUMAI - BAPTISTE WULLSCHLEGER

MONICA TORRISI - GIADA STRACI

KONI CHAN TSZWA - ROSE TAN

GUĐMUNDUR BJÖRNSSON

AR. ASMITA RAGHUVANSHY - PARTH PATANKAR

radicepura
Giuria
Sarah Eberle

Laureatasi nel 1980 in Architettura del Paesaggio, si trasferisce nell’Hampshire nel 1990, diventando membro della SGD ed entrando nel mondo degli show gardens. Ha trascorso otto anni come Design Director presso Hilliers prima di decidere di rimettersi in viaggio e concentrarsi sui propri progetti privati. I suoi lavori sono stati esposti in Nuova Zelanda, Singapore, Corea del Sud e Giappone.
Dal 1990 ha vinto venti medaglie d’oro RHS, tra cui il Best in Show al Chelsea Flower Show nel 2007 e all’Hampton Court nel 2003, oltre al Chelsea Best Artisan Garden nel 2016 e al Best Sanctuary Garden nel 2021. 

Ha ricevuto per due volte la medaglia George Cooke per l’innovazione nel design, e nel 2007 il BALI Grand Award per un giardino privato. Nel 2008 le è stato conferito un dottorato honoris causa in Design dall’Università di Greenwich. Nel 2013 ha fatto parte del team vincitore del SGD Community Space Award per Gibbon’s Rent, sulla South Bank.
Ad oggi, Sarah Eberle è la paesaggista che ha vinto più medaglie d’oro in più categorie al Chelsea Flower Show. Nel 2017 è diventata Membro Onorario della Royal Horticultural Society e nel 2022 ha ricevuto il premio alla carriera della SGD.
Il suo stile è un ibrido che affonda le radici nel contemporaneo, con un forte slancio innovativo, ambientato per lo più in contesti rurali e guidato da una profonda attenzione alla sostenibilità. Attualmente vive e lavora nel Regno Unito.

Antonio Perazzi

Si forma al Politecnico di Milano e a Londra presso i Kew Roval Botanical Gardens. Nel 1998 fonda lo Studio Antonio Perazzi realizzando progetti paesaggistici in Italia e nel mondo. Negli ultimi anni ha collaborato con diversi prestigiosi studi di Architettura milanesi partecipando a grandi concorsi urbani, la cui realizzazione permette di approfondire le tematiche della sostenibilità e della rigenerazione di città e siti industriali. Autore di diversi libri tra cui Il paradiso è un giardino selvatico per Utet, dedicato al suo giardino di Piuca. Firma la rubrica Bustine di paesaggio sul mensile Gardenia e collabora con diverse testate nazionali ed internazionali. (credits Matteo Carassale).

Daniela Bruno

Dottore di ricerca in Archeologia, ha lavorato dal 2006 sulla topografia di Roma antica collaborando assiduamente con Andrea Carandini e la sua équipe, presso l’Università Sapienza di Roma, in progetti di scavo e ricerca confluiti in numerose pubblicazioni scientifiche, da La Casa di Augusto (Laterza 2008) a Atlante di Roma antica (Electa 2012, Princeton University Press 2017). Dal 2015 presso il FAI-Fondo per l’Ambiente Italiano – prima nel ruolo di Responsabile della Valorizzazione dei Beni, dal 2018 come Responsabile degli Affari Culturali e dal 2021 come Vice Direttrice Generale del FAI per gli Affari Culturali – cura tutti i progetti culturali della Fondazione, contribuendo a sviluppare e promuovere la strategia di gestione dei beni culturali caratteristica del FAI, che mira a coniugare conoscenza, tutela e conservazione con la volontà di disseminazione presso un ampio pubblico e con le necessità di sostenibilità economica di un ente non-profit sussidiario dello Stato. Da gennaio 2025 è stata nominata Direttrice Culturale del FAI. (credits FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano).

Mario Testino

Mario Testino OBE è uno dei fotografi di moda e ritrattisti più influenti del nostro tempo. Le sue opere fotografiche sono state esposte in prestigiosi musei di tutto il mondo, tra cui la National Portrait Gallery di Londra, il Museum of Fine Arts di Boston e il Metropolitan Museum di Tokyo, tra gli altri. Nel corso della sua straordinaria carriera quarantennale, Testino si è distinto non solo come fotografo, ma ha anche apportato un contributo significativo in qualità di direttore creativo, direttore ospite, fondatore di un museo, collezionista d’arte, collaboratore e imprenditore. Nel mondo della moda e della bellezza, Testino è una forza visionaria che ha contribuito al successo di molti marchi di lusso, realizzando immagini per brand iconici come Gucci, Burberry, Versace, CHANEL, Estée Lauder e Dolce & Gabbana. (credits Fernanda Negrini).

Le sue fotografie sono state pubblicate sulle pagine di numerose riviste internazionali di prestigio, tra cui Vogue e Vanity Fair.
Nella sua ultima serie, A Beautiful World, Testino offre un’affascinante esplorazione delle diverse culture e tradizioni, catturando immagini emblematiche che raccontano la ricca varietà culturale di comunità di tutto il mondo.
Nato a Lima nel 1954 in una tradizionale famiglia cattolica, lontana dai mondi della moda e di Hollywood, Testino si trasferì dal Perù a Londra nel 1976. Fu durante il suo apprendistato negli studi di John Vickers e Paul Nugent che iniziò a sperimentare con la fotografia, ispirandosi ai grandi maestri che avevano documentato la società del loro tempo. Nei primi anni ’90, Testino trovò ispirazione nella sua esperienza di crescita in Perù e nelle lunghe estati adolescenziali trascorse in Brasile, sviluppando un linguaggio fotografico unico e personale: “Notai un’evoluzione nel mio lavoro… quando cercai di ricreare la mia giovinezza attraverso le immagini.”

Massimo Valsecchi

Massimo Valsecchi (Genova, 1944) è una figura di spicco nel panorama dell’arte contemporanea e del collezionismo. Dopo un’esperienza come broker ai Lloyd’s di Londra (1967-1968) e una laurea in Economia e Commercio presso l’Università di Genova, nel 1972 apre la sede milanese della Galleria Bertesca, punto di riferimento per l’arte contemporanea.
Nel 1974 inaugura un nuovo spazio espositivo in via Santa Marta, sempre a Milano, dedicato alla promozione di artisti contemporanei. Nel 1981 si trasferisce a Londra, dove si concentra sull’organizzazione di mostre presso istituzioni europee e statunitensi, consolidando il suo ruolo di promotore culturale a livello internazionale. (credits Giovanni Caccamo).

Negli anni 2000, cura importanti mostre su incarico di prestigiose istituzioni italiane: nel 2001, per la Triennale di Milano, è curatore della mostra Christopher Dresser: un designer alla corte della regina Vittoria, mentre nel 2004, per l’Università degli Studi di Milano, realizza Il tesoro della Statale: collezioni e identità di un grande ateneo alla Rotonda di via Besana.
Nel 2015 acquista Palazzo Butera a Palermo, avviando un ambizioso progetto di restauro che si conclude nel 2021 con l’apertura del palazzo al pubblico come museo della collezione Francesca e Massimo Valsecchi. Durante i lavori di restauro, nel 2018, Palazzo Butera diventa una delle sedi di Manifesta 12, la biennale itinerante di arte contemporanea, accogliendo visitatori con la formula del “cantiere aperto”. Attualmente è impegnato nel restauro di Palazzo Piraino, destinato a diventare la sede dell’Istituto di Studi e Ricerche della Fondazione Butera, confermando il suo impegno nella valorizzazione del patrimonio culturale

Silvia Arnaud Ricci

Silvia Arnaud Ricci, laureata in Lettere con indirizzo storico-artistico all’Università di Genova, ha maturato una solida esperienza nel settore dei Beni Culturali, specializzandosi nella conservazione e tutela del patrimonio storico-artistico. Dal 2006, insieme al marito Antonio Ricci, ha acquisito e restaurato Villa della Pergola ad Alassio, trasformandola in un’eccellenza botanica riconosciuta a livello internazionale. I Giardini della Villa ospitano collezioni rare di agapanti, glicini e altre specie, guadagnandosi nel 2025 il riconoscimento di Partner Garden della Royal Horticultural Society.
Nel corso degli anni, Silvia ha ricevuto numerosi premi per il suo impegno nella valorizzazione del patrimonio paesaggistico, tra cui l’Alassino d’Oro (2012), il Gran Premio Giardini (2013) e il Premio Orticola (2024). Ha partecipato come giurata in eventi prestigiosi e come relatrice in convegni internazionali. Inoltre, con il marito, ha donato alla biblioteca di Alassio il Fondo Levi e avviato il progetto L’Orto Rampante, con il supporto del Renzo Piano Building Workshop.

Michele De Lucchi

Michele De Lucchi, architetto e fondatore di AMDL CIRCLE (Titolo da usare per la sua comunicazione).
Architetto, designer e artista. È stato fra i protagonisti di Alchimia e Memphis e responsabile del Design Olivetti dal 1988 al 2002. È autore della lampada più venduta al mondo, la Tolomeo di Artemide, premiata nel 1987 con il Compasso d’Oro. Ha disegnato arredi per le più conosciute aziende italiane ed europee  e ha realizzato progetti di architettura in Italia e nel mondo tra cui edifici culturali, direzionali, industriali e residenziali. Nel 2000 è stato insignito dell’onorificenza di Ufficiale della Repubblica Italiana dal Presidente Azeglio Ciampi. Nominato professore ordinario allo IUAV di Venezia dal 2001, nel 2006 ha ricevuto la laurea ad honorem dalla Kingston University.  (credits Giovanni Gastel).

Nel 2008 è stato nominato professore presso la Facoltà del Design al Politecnico di Milano e accademico presso l’Accademia Nazionale di San Luca a Roma. Nel 2018 è stato Guest Editor della rivista “Domus”. Nel 2022 gli è stato assegnato il premio Compasso d’Oro alla Carriera. Nel 2024 è stato nominato Accademico presso l’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze e Ufficiale dell’Ordine delle Arti e delle Lettere dal Ministero della Cultura francese, e nel 2025 Asahikawa Special Design Ambassador.
Dal 2003 disegna, dipinge e scolpisce oggetti e modelli in legno, nei suoi studi di Milano e Angera per cercare l’essenzialità della forma architettonica e fornire una fonte di ispirazione ai progetti professionali. Una selezione dei suoi oggetti è esposta nei più importanti musei d’Europa, degli Stati Uniti e del Giappone.
È fondatore e parte di AMDL CIRCLE, rinomato a livello internazionale per il suo approccio umanistico e interdisciplinare nei campi di architettura, interior design, design e grafica. Lo studio conduce una costante ricerca sulla responsabilità nell’immaginare progetti che prendono atto dei cambiamenti, se possibile, ispirandoli.

Antonio Sellerio

Antonio Sellerio, nato a Palermo il 12 aprile 1972, è figlio del fotografo Enzo Sellerio e di Elvira Giorgianni, fondatori nel 1969 della casa editrice Sellerio. Dopo la laurea in Economia all’Università Bocconi di Milano nel 1997, con una tesi sull’azienda di famiglia, Antonio ha iniziato a lavorare nella casa editrice. Alla scomparsa dei genitori, ha assunto la direzione editoriale della Sellerio, affiancato dalla sorella Olivia. Sotto la sua guida, la casa editrice ha continuato a pubblicare opere di autori di rilievo, tra cui Andrea Camilleri, noto per la serie del Commissario Montalbano. Nel 2024, Antonio Sellerio ha ricevuto il Premio Pavese per l’editoria, riconoscimento del suo contributo al panorama letterario italiano.

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9:30–6:00, Monday Until 8:00

Museum Location

2270 S Real Camino Lake California

The Loquet Museum fuels a journey of discovery across time to enable
solutions for a brighter future rich in nature and culture.